Cronaca
NAPOLI. Bloccato drone con cellulari e sim: era diretto al carcere di Secondigliano
La Polizia Penitenziaria del carcere di Secondigliano ha bloccato e sequestrato un drone, che stava per introdurre nei reparti detentivi 10 cellulari, 10 schede telefoniche e diversi chiavistelli.
Secondo le notizie riportate dall’Uspp, si indaga per risalire ai responsabili e ai destinatari del materiale.
Sulla vicenda sono intervenuti il Presidente dell’Uspp Giuseppe Moretti e il segretario regionale Ciro Auricchio, che hanno affermato:
“In particolare l’episodio evidenzia ancora una volta la necessità di dotare la polizia penitenziaria di strumenti tecnologicamente avanzati. Servono strumenti in grado di schermare gli istituti di pena.
Grazie agli sforzi profusi e malgrado i turni massacranti e le scarse risorse, inoltre, la Polizia Penitenziaria del carcere di Napoli Secondigliano riesce comunque ad arginare soprattutto i frequenti tentativi fraudolenti di introduzione di telefonini e droga, evitando inoltre gravi ripercussioni per l’ordine e la sicurezza interna”.
Cronaca
Napoli, aggredisce e rapina una escort dopo il rapporto sessuale: arrestato 25enne
Siamo a Napoli, dove lo scorso 27 aprile un 25enne del posto aggredì e rapinò una escort dopo aver consumato un rapporto sessuale presso la sua abitazione.
Secondo una prima ricostruzione, il giovane dopo il sesso la riaccompagnò a casa ma nell’androne dello stabile l’aggredì selvaggiamente, procurandole lesioni e sottraendole la borsa con il portafogli, al cui interno vi erano 650 euro in contanti.
Pertanto gli agenti della Squadra Mobile, una volta raccolte le varie testimonianze e visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, sono riusciti a rintracciare il 25enne arrestandolo per rapina e lesioni.
Avellino
Irpinia, cade giù dal secondo piano di un centro di accoglienza: grave 13enne
In un centro di accoglienza di Zungoli, in provincia di Avellino.
Una bambina di 13 anni, originaria del Kazakistan, è caduta dal secondo piano della palazzina dove si trovava con i familiari e ora è ricoverata in condizioni gravi all’ospedale Santobono di Napoli.
Cronaca
Shock a Bologna, ex vigilessa uccisa nella notte: fermato un collega
Un vero e proprio dramma quello avvenuto ieri presso la caserma di Anzola Emilia, nel bolognese, dove l’ex vigilessa Sofia Stefani è stata uccisa con un colpo di pistola alla testa da un collega.
Infatti, nella notte i carabinieri di Bologna hanno sottoposto a fermo Giampiero Gualandi, 63enne accusato dell’omicidio volontario della donna. Nel corso dell’interrogatorio, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Stando ad una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe dichiarato in maniera non verbale, che il colpo sia partito per sbaglio e che quindi si è trattato di un incidente. Tuttavia restano aperte varie ipotesi, che vanno dal suicidio all’omicidio.
Ecco il commento del sindaco di Anzola Emilia, Giampiero Veronsi:
“È un fatto che ha scosso il nostro Comune, la morte di una ragazza di 33 anni per un colpo d’arma da fuoco. Però anche di fronte ad una cosa così traumatizzante non dobbiamo avere la morbosa curiosità di capire chi ha fatto cosa, quali sono le motivazioni. Quello spetta agli inquirenti, al tempo, che determineranno responsabilità e colpevoli. Quello che noi dobbiamo fare adesso è stringerci alla famiglia di Sofia. E’ una perdita devastante e quindi dobbiamo avere la capacità di reagire come comunità, di fronte ad un evento che in un Comune di 15mila abitanti, tranquillo, scuote nel profondo le coscienze. E anche per questo motivo mi accingo a proclamare il lutto cittadino”.
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